Musicista italiano. Conclusi gli studi di composizione con A. Bustini e d'organo con
R. Renzi e F. Germani, si mise in luce nel 1933 vincendo il primo premio alla rassegna
di musica contemporanea del sindacato nazionale musicisti. Dal 1934 al 1936 insegnò
composizione corale, armonia e contrappunto presso l'Accademia di Santa Cecilia a Roma. Dal 1937 al 1940 fu sovrintendente del teatro La Fenice
di Venezia e dal 1947 al 1950 direttore artistico dell'Accademia Filarmonica Romana. Tra il
1954 e il 1956 presiedette la SIMC (Società Internazionale di Musica Contemporanea) e
quindi (dal 1958 al 1974) fu responsabile del corso di perfezionamento per compositori
all'Accademia Santa Cecilia di Roma. Nel 1978 ricevette il premio internazionale Feltrinelli.
Alle opere d'esordio
Partita (1932) e
Concerto per orchestra n. 1 (1933) fecero
seguito le due composizioni sinfonico-corali
Salmo IX (1936) e
Magnificat
(1939-40) e il madrigale drammatico
Coro di morti (1941, su testo di G. Leopardi).
Furono successivi i balletti
La follia di Orlando (1943) e il
Ritratto di Don
Chisciotte (1945). Considerato, insieme a L. Dallapiccola, un rappresentante del cosiddetto
Neomadrigalismo italiano, nel dopoguerra si occupò in particolare di forme strumentali
e degli sviluppi delle tecniche seriali. Nelle sue opere teatrali
Il Cordovano (1949)
e
Morte dell'aria (1950), si rileva la sobrietà delle forme espressive, presente
anche nella serie dei
Concerti per orchestra n. 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 (1951-62), nel
Concerto per flauto e orchestra (1960) e nelle composizioni da camera: il
Quartetto (1956), la
Serenata (1958) per cinque strumenti, il
Trio (1959)
e i
Propos d'Alain (1960), per baritono e 12 strumenti. L'interesse di
P. per la
musica dodecafonica, unito all'attenzione per gli sperimentalismi dell'avanguardia, trovò
espressione in
Musica di ottoni e timpani (1963),
Estri per 15 esecutori (1968),
Beatitudines: testimonianza per M.L. King (1969),
Laudes creaturarum (1969),
Elogio per un'ombra, per violino solo (1971),
Ottavo concerto per orchestra
(1972),
Orationes Christi, per coro misto, ottoni, viole e violoncelli (1974-75),
Le grand septuor, per clarinetto solista, violino, violoncello, tromba, trombone, chitarra
e percussioni (1978) e
Frammenti per orchestra (1983) (Zagarolo, Roma 1904 - Roma 2003).